L'INTRAMUSCOLARE
Dove si praticano le iniezioni intramuscolari?
La regione di scelta è rappresentata dal quadrante supero-esterno
della natica, lateralmente alla linea mediana, subito al di sopra di un
piano trasversale passante per l'estremo superiore del solco intergluteo
(solco che separa una natica dall'altra). Vi sono due modi per
delimitare esattamente questa regione.
Il primo consiste nel suddividere la natica in cui si vuole
praticare l'iniezione in quattro quadranti uguali, per mezzo di due
linee perpendicolari: la zona che ci interessa è appunto il quadrante
supero-esterno.
Il secondo modo consiste nel condurre una linea dal grande
trocantere (sporgenza ossea al limite superiore della faccia laterale
della coscia) alla spina iliaca postero-superiore (sporgenza ossea posta
all'estremo limite del margine superiore del bacino, in prossimità
della colonna vertebrale): la zona della natica che si viene a trovare
all'esterno di questa linea obliqua rappresenta la regione che ci
interessa.

La scelta di questa regione è determinata dal fatto che si tratta
di una parte del corpo molto ricca di tessuto muscolare e con pannicolo
adiposo non molto spesso, per cui con un ago di circa 5 cm di lunghezza
si penetra sicuramente all'interno delle masse muscolari; queste,
essendo molto ben vascolarizzate, permettono un facile e rapido
assorbimento del liquido iniettato. Un'iniezione fatta più in basso
della zona d'elezione, dove il pannicolo adiposo è molto spesso, fa
correre il rischio d'iniettare il liquido nel tessuto adiposo stesso,
che, essendo scarsamente vascolarizzato, ostacolerebbe notevolmente
l'assorbimento e, in caso d'iniezione di liquido oleoso, darebbe luogo
alla formazione di un cosiddetto granuloma
da corpo estraneo (ammasso di tessuto connettivo fibroso molto duro e
spesso dolente). Inoltre, nella regione supero-esterna della natica non
passano né vasi né nervi di grande calibro e quindi i pericoli di
lesione a questi organi sono molto limitati. Disinfettata,
dunque, molto bene tutta questa regione e tranquillizzato il paziente,
se si tratta di soggetto particolarmente eccitabile, si può procedere a
praticare l'iniezione. Se si prevede che il soggetto, particolarmente
nervoso, contragga la muscolatura (lo si può vedere mentre si disinfetta
la parte con il batuffolo di cotone imbevuto
di disinfettante), si può dare un colpetto energico con il dorso delle
dita della mano sinistra perfettamente disinfettata; si ha una brusca
contrazione della muscolatura della regione, cui segue immediatamente il
rilasciamento: è questo il momento in cui l'ago va conficcato. La
penetrazione avverrà così facilmente.
L'ago va sempre tenuto in posizione perfettamente perpendicolare rispetto alla superficie da pungere.
Non appena penetrato l'ago, va praticata una aspirazione per rendersi conto che esso non sia casualmente penetrato in un vaso sanguigno. Se si vedesse del sangue mescolarsi al liquido della siringa, bisogna immediatamente estrarre questa ultima e praticare l'iniezione in un altro punto.Infatti l'iniezione diretta di certi liquidi nel sangue (liquidi da usarsi solo per via intramuscolare) può causare gravissime conseguenze, come, per esempio, un'embolia (liquida in caso di liquidi oleosi).Iniettato quindi il liquido, si estrae la siringa e si massaggia la parte con disinfettante per qualche tempo, in modo da disinfettarla nuovamente e da permettere la diffusione del liquido stesso nello spessore delle masse muscolari.
PICCOLI E GRANDI INCIDENTI:
Certe volte si può provocare un dolore di tipo folgorante, per avere leso qualche piccolo tronco nervoso: la cosa è di scarsa importanza e il disturbo di breve durata.
Se nel punto dell'iniezione permane per qualche tempo una tumefazione dovuta a deficiente assorbimento del liquido iniettato, si possono fare impacchi con acqua calda ; se però, dopo qualche giorno, la tumefazione presenta i caratteri dell'infiammazione (rossore, gonfiore, calore e dolore), si tratta allora di un ascesso e bisogna intervenire adeguatamente.
L'incidente più grave che si può verificare è rappresentato dall'entrata del bacillo del tetano, quando le condizioni di sterilità non sono perfette: si parla appunto di tetano da iniezione.
Altro possibile incidente è rappresentato, oltre che dall'embolia già accennata, dalla rottura dell'ago per imperizia di chi pratica l'iniezione o anche per una brusca contrazione muscolare del paziente: a questo riguardo si ricordi che l'ago va sempre conficcato con colpo deciso e mai premendo lentamente e progressivamente contro la cute, perché questo stimola la contrazione muscolare. Comunque, in caso di rottura dell'ago e di impossibilità di estrazione immediata, lo si può lasciare sul posto; si formerà attorno a esso una capsula di tessuto fibroso, che lo isolerà dal resto dei tessuti, come sempre avviene in caso di penetrazione nell'organismo di corpi estranei.

Non appena penetrato l'ago, va praticata una aspirazione per rendersi conto che esso non sia casualmente penetrato in un vaso sanguigno. Se si vedesse del sangue mescolarsi al liquido della siringa, bisogna immediatamente estrarre questa ultima e praticare l'iniezione in un altro punto.Infatti l'iniezione diretta di certi liquidi nel sangue (liquidi da usarsi solo per via intramuscolare) può causare gravissime conseguenze, come, per esempio, un'embolia (liquida in caso di liquidi oleosi).Iniettato quindi il liquido, si estrae la siringa e si massaggia la parte con disinfettante per qualche tempo, in modo da disinfettarla nuovamente e da permettere la diffusione del liquido stesso nello spessore delle masse muscolari.
Le complicanze delle intramuscolari
PICCOLI E GRANDI INCIDENTI:
Certe volte si può provocare un dolore di tipo folgorante, per avere leso qualche piccolo tronco nervoso: la cosa è di scarsa importanza e il disturbo di breve durata.
Se nel punto dell'iniezione permane per qualche tempo una tumefazione dovuta a deficiente assorbimento del liquido iniettato, si possono fare impacchi con acqua calda ; se però, dopo qualche giorno, la tumefazione presenta i caratteri dell'infiammazione (rossore, gonfiore, calore e dolore), si tratta allora di un ascesso e bisogna intervenire adeguatamente.
L'incidente più grave che si può verificare è rappresentato dall'entrata del bacillo del tetano, quando le condizioni di sterilità non sono perfette: si parla appunto di tetano da iniezione.
Altro possibile incidente è rappresentato, oltre che dall'embolia già accennata, dalla rottura dell'ago per imperizia di chi pratica l'iniezione o anche per una brusca contrazione muscolare del paziente: a questo riguardo si ricordi che l'ago va sempre conficcato con colpo deciso e mai premendo lentamente e progressivamente contro la cute, perché questo stimola la contrazione muscolare. Comunque, in caso di rottura dell'ago e di impossibilità di estrazione immediata, lo si può lasciare sul posto; si formerà attorno a esso una capsula di tessuto fibroso, che lo isolerà dal resto dei tessuti, come sempre avviene in caso di penetrazione nell'organismo di corpi estranei.
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